Non basare la tua autostima sui feedback dei clienti
Perché i feedback non sono sempre indicativi
Spesso i clienti danno riscontri positivi per gratitudine, emozione o semplice gentilezza. Questo non significa che ogni tua sessione sia perfetta o che tu debba misurare il tuo valore solo attraverso le opinioni altrui.
Le percezioni dei clienti sono soggettive, un feedback positivo o negativo può derivare dalla loro interpretazione personale dei messaggi dell’animale, non necessariamente dalla tua performance.
Capita talvolta di non ricevere alcun feedback, o soltanto un semplice “grazie”, senza ulteriori commenti. Questo silenzio può facilmente essere interpretato come un segnale di insoddisfazione, ma non è necessariamente così.
Nel corso della mia esperienza, mi è successo più volte di ricevere riscontri positivi anche a distanza di anni dal consulto. Questo mi ha insegnato che l’assenza di feedback non equivale automaticamente a un feedback negativo. Spesso le persone non sentono il bisogno di aggiornare sull’evoluzione delle situazioni, soprattutto quando i cambiamenti avvengono in modo graduale o silenzioso.
In alcuni casi, inoltre, può essere difficile riconoscere un miglioramento come effetto diretto dell’intervento ricevuto. Accettare che la comunicazione telepatica possa essere uno strumento concreto di trasformazione richiede infatti di mettere in discussione ciò che abitualmente viene considerato “reale”, un passaggio che non tutti sono pronti o disposti a compiere.
Il feedback orienta, non definisce, è una bussola per la crescita professionale non una misura del valore personale.

Feedback dei clienti: come interpretarli senza farsi influenzare
- Impara a distinguere tra feedback emozionale e feedback oggettivo
- Usa le opinioni altrui come strumenti di crescita
L’Animal Communicator può trasformare i feedback dei clienti in strumenti di crescita (invece che misura del proprio valore personale) lavorando su tre livelli: mentale, emotivo e professionale. Ecco come farlo in modo concreto.
- Separa identità e risultato
Il punto chiave è questo:
Il feedback parla dell’esperienza del cliente in quel momento, non di chi sei tu.
- Tu sei il canale, non il messaggio.
- La comunicazione telepatica è un processo relazionale, non una prestazione meccanica.
- Anche una sessione “non riuscita” non definisce il tuo valore, ma descrive una dinamica specifica (cliente, animale, contesto, aspettative).
Dopo aver ricevuto un feedback chiediti “Questo commento descrive me o descrive un’esperienza?”
- Leggi il feedback come informazione, non come verdetto
Trasforma i feedback negativi in dati osservabili invece di colpevolizzarti.
Chiediti:
- Cosa stava cercando il cliente?
- Cosa ha percepito come mancante?
- C’è uno scarto tra ciò che offro e ciò che viene compreso?
Impara a provare compassione per te stesso e sostituisci l’autocritica con parole gentili e comprensive quando necessario. Dividi mentalmente ogni feedback in tre categorie:
- Contenuto (cosa è stato detto)
- Contesto (chi lo dice, in che momento, con quali aspettative)
- Risonanza (cosa attiva in me)
Solo il contenuto è materiale di crescita professionale.
- Usa i feedback positivi senza attaccarti ad essi
Anche i feedback positivi possono diventare una trappola se diventano:
- fonte di autostima
- conferma di valore
- “carburante emotivo”
Usali invece per:
- riconoscere cosa funziona
- individuare i tuoi punti di forza naturali
- definire il tuo stile comunicativo unico
- Riconosci il ruolo delle aspettative del cliente
Molti feedback “negativi” sono dovuti a:
- aspettative irrealistiche
- bisogno di controllo
- desiderio di conferme specifiche
- scarsa disponibilità all’ascolto
L’Animal Communicator non può assumersi la responsabilità di aspettative irrealistiche, cerca sempre di chiarire, prima della sessione, cosa si può o non si può ottenere con la comunicazione telepatica.
- Trasforma il feedback in autoriflessione
Dopo un commento che punge, prova questo esercizio:
- Accolgo: “Questo feedback esiste”
- Filtro: “Cosa è mio, cosa no?”
- Integro: “C’è qualcosa che posso migliorare?”
- Lascio andare: “Il resto non mi appartiene”
Questo ti permette di crescere senza irrigidirti.
- Radicati nella pratica, non nel giudizio
Il tuo valore come Animal Communicator nasce da:
- presenza
- etica
- ascolto
- coerenza
- intenzione
Non da:
- recensioni
- approvazione
- risultati immediati
Quando sei radicato nella pratica, il feedback diventa una bussola, non uno specchio.
In sintesi
L’Animal Communicator cresce quando:
- usa il feedback come informazione
- non lo confonde con l’identità
- mantiene la propria stabilità emotiva
- accetta che ogni comunicazione è un incontro unico
Rafforza la tua sicurezza professionale con la pratica e la riflessione, senza dipendere dal giudizio esterno.
Se sei agli inizi nel percorso di Animal Communication e vuoi consigli pratici per sviluppare sicurezza e autostima, contattami per una sessione di tutoring o formazione personalizzata.



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